COLPO D'OCCHIO
Due quinte organizzano i diversi ambienti della zona giorno,
uno spicchio di circonferenza delimitato dalla terrazza.
L’architetto Clemente Busiri Vici racconta con entusiasmo il suo intervento di ristrutturazione di un appartamento realizzato ai Parioli, a Roma, all’interno di un edificio caratterizzato da una planimetria a spicchio di circonferenza, con tutta la parete perimetrale esterna, sul fronte strada su cui affaccia lo stabile, ad andamento curvilineo.
“Questa particolare forma ha motivato la realizzazione di due grandi quinte, che trasversalmente dividono gli ambienti della zona giorno, identificabile come l’area di rappresentanza, visibile in un colpo d’occhio, fin dall’ingresso dell’appartamento. Le due pareti, senza ancorarsi alle partizioni laterali, diventano appendici aggettanti dalla stessa parete principale, presentando finiture e dimensioni dissimili”.
La quinta muraria che divide il salotto dallo studio tv, da una parte si lega alla zona curvilinea con un cristallo serigrafato a bande sabbiate e trasparenti, realizzato dalla ditta Vetrocchi di Roma; dall’altra si completa con ripiani che ospitano una collezione di vasi di varie tipologie e una porta a bilico a tutta altezza.
L’altra quinta, più piccola, posizionata centralmente al salone, cela, al suo interno, due grandi porte scorrevoli, che fuoriescono all’occorrenza per disimpegnare la zona pranzo. In quest’ultimo ambiente si fronteggiano due divani dalle forme diverse; il primo è il modello White, di VG, in velluto nero, dalle forme morbide; l’altro è un classico del design contemporaneo, il modello Flap di Edra, in pelle bianca, con schienali posizionabili su varie inclinazioni che lo trasformano in chaise longue o in una serie di pouf.
Centrale tra i due divani, un tavolo basso realizzato su disegno dell’architetto dall’Artigiano Del Mobile, che ha eseguito tutti i lavori di falegnameria; in legno laccato bianco, con il piano in cristallo, contiene un’opera dell’artista Serafino Maiorano ed è affiancato dalle due poltroncine nere Aura, di Cerruti Baleri, con piedini in acciaio.
Della stessa azienda anche i due tavoli quadrati della zona pranzo, il modello Bentz, disegnato da Jeff Miller, con l’originalissima base in fusione di alluminio e il piano in cristallo extrachiaro. L’illuminazione centrale è realizzata con Cellula, il lampadario a sospensione di Anthologie Quartett, una barra in acciaio da cui scendono una serie di lampadine ad incandescenza e di cristalli a goccia. L’architetto Clemente Busiri Vici ha concepito l’appartamento come un volume puro, esaltato dall’uso del bianco.
In rovere sbiancato il parquet, montato con una inclinazione ad angolo di 45° che segue lo sviluppo pianimetrico; bianche le pareti, rifinite a stucco veneziano; bianche le porte, la maggior parte delle quali a tutta altezza; in alluminio bianco anche gli infissi e le tende, in seta cruda sfilacciata, montate su sistema a scorrere Tao, sempre di colore bianco.
La scelta del monocromatismo si spiega con l’importanza della collezione d’arte presente in casa; un contenitore, concepito come spazio continuo e neutro, in cui risaltano opere d’arte moderna e contemporanea firmate da Schifano, Boetti, Andy Warhol, Kounellis, Fontana, Turcato e Lichtenstein.
Il ricorso alla quinta come elemento di organizzazione dello spazio della zona giorno, viene applicato anche nel bagno padronale, con una particolare forma a C. Le pareti bugnate rivestite in pietra dorata, senza arrivare al soffitto, dividono la zona che ospita i lavabi, incassati su un piano in wengè, dalla vasca e dall’ampia doccia.
La camera da letto padronale è l’unica a presentare colori vivaci, toni di rosso, di oro e di arancio, su cui spicca il letto in wengè, disegnato da Clemente Busiri Vici. Ai due lati del letto, due porte immettono alle due distinte zone guardaroba dei proprietari.
La continuità cromatica s’interrompe, sia pure con nuance delicate, anche nelle camere dei bambini, che sono state sapientemente decorate dall’artista Lavinia Argenti con racconti e disegni di fate, in un’atmosfera incantata e sospesa.
La cucina, che un corridoio separa dalla zona pranzo, presenta una grande isola centrale dalla particolare forma trapezoidale, che replica la planimetria dell’ambiente. Realizzata dalla ditta Ikonos, di Roma, su disegno dell’architetto, in palissandro rosso e finiture in piombo anticato acciaio, sviluppa una zona snack proprio intorno al blocco cottura.