TASSELLI DI STILE
Ambienti ricchi di spunti, che dichiarano una grande attenzione alle geometrie e alle proporzioni dei volumi.
Sergio Arcuri è decisamente un antidivo. Si intuisce non appena ci accoglie nella sua abitazione romana, un grande appartamento centrale, affacciato sul verde e a due passi dal nuovissimo Maxxi.
Progettata dall’architetto Clemente Busiri Vici, la casa di Sergio è ricca di spunti anche grazie all’attenzione alle geometrie e alle proporzioni dei volumi; è rigorosa nella sostanza ma allo stesso tempo ricercata e creativa nell’arredamento, rispecchiando pienamente la sua personalità e la sua capacità, qui come nella vita, di conciliare elementi almeno in apparenza diametralmente opposti.
«Dopo essermi laureato in ingegneria, ho voluto intraprendere solo per un periodo la carriera militare ed ho lavorato in seguito per qualche anno come manager nel settore delle automobili», ci racconta Sergio, che dimostra, così, di avere i piedi ben piantati per terra e allo stesso tempo, di non aver paura di mettersi
gioco in un ambito sicuramente più effimero, come quello dello spettacolo. «Ad un certo punto ho scelto di assecondare una vecchia passione e frequentare l’Accademia d’Arte Drammatica
Corrado Pani, che mi ha portato, inaspettatamente, a questa nuova avventura come attore.»
Mentre ci guida attraveno le stanze, ci accorgiamo che ad ogni dove si aprono prospettive che ricordano quasi delle quinte teatrali, ricreate grazie ad un raffinato è sapiente gioco di tagli strutturali, aperture e geometrie essenziali, che ha consentito all’architetto di eliminare quasi tutte le porte.
Ciò che salta subito all’occhio è anche il gusto ricercato per il design e l’attenzione verso i materiali, prerogative più che comprensibili ripensando ai suoi studi in ingegneria.
Tutti gli ambienti ricevono una forte luce naturale, grazie alle enormi finestre a taglio unico, che corrispondono anche un po’ alla “firma” dello stile dell’architetto Busiri Vici, contribuendo a donare a questo ambiente una forte ispirazione open space.
Alle pareti del grande living, le elaborazioni fotografiche di Serafino Maiorano e le sculture e i quadri dell’artista Oliviero Rainaldi, a testimonianza della forte passione per l’arte di Sergio, dialogano perfettamente con alcuni classici del design del Novecento, come la poltrona LC2, disegnata da Le Corbusier per Cassina, o il tavolo firmato da Jean Nouvel.
L’arte è, però, protagonista in ogni ambiente: non c’è muro o mobile che non ospiti una tela, una litografia, un’antica acquaforte o una scultura, immancabili persino nel bagno, già di per sé originalissimo, grazie al rivestimento in Riverstone grigio antracite.
La cucina, ampia e funzionale, è vetrina di un interessante gioco di materiali ricercati, evidente, ad esempio, nella porta in cristallo serigrafato o nel pianale d’appoggio in teak. La scelta del parquet dona un immediato senso di calore, in contrasto con i toni freddi o neutri scelti per tutto l’appartamento mentre, non solo dai soffitti, ma anche da alcuni angoli più nascosti, traspare un’evidente passione per un’illuminazione d’autore, come le lampade a sospensione “Sera” di Prandina, o la grande sfera in alluminio “Fil de Fer” di Catellani&Smith, poggiata sul mobile disegnato in esclusiva dall’architetto progettista.
Il risultato dell’insieme è un appartamento accogliente, spazioso e luminoso, che riesce a mettere d’accordo la pulizia essenziale degli ambienti e il rigore ingegnoso delle geometrie con un’atmosfera divertente e raffinata, personale.