UNA RIGOROSA ARMONIA
Accurata ricerca dei materiali, grande capacità di sintesi e di ricerca, utilizzo di opere d’arte contemporanea: l’inconfondibile stile dell’architetto Clemente Busiri Vici emerge anche nella realizzazione di una villa romana.
Equilibrio e armonia, rigore e essenzialità sono gli elementi fondamentali che caratterizzano gli ambienti progettati dall’architetto romano Clemente Busiri Vici. Spazi sempre impeccabili, che rispecchiano la scrupolosità con cui l’architetto cura ogni aspetto del suo lavoro; da una rigorosa progettazione planimetrica, basata sui rapporti proporzionali, alla ricerca dei materiali, oggetti di arredo e opere d’arte contemporanea che completano le sue realizzazioni. In questo caso, l’intervento di progettazione evidenzia una grande capacità di sintesi e ricerca, che rispetta le esigenze dei committenti e esalta gli elementi salienti e i tratti caratterizzanti e raffinati del progettista che disegnò la villa nel 1970: l’architetto La Fuente. La struttura della villa, riconducibile come volume e canoni al casale romano dal colore terra di Siena, con gli infissi in legno, e la copertura in copi e tegole, ora si arricchisce di nuovi elementi, mantenendo coerenza e armonia. Studiando il frazionamento della villa di 900 mq, sono state create 3 unità abitative che si sviluppano su tre piani. Il piano interrato è destinato agli ambienti di servizio, alla taverna e alla palestra; il piano terra, al livello del giardino, ero lo studio di Giuseppe Saragat, che fu Presidente della Repubblica Italiana; il livello superiore è destinato alle camere da letto e agli ambienti bagno in travertino. Busiri Vici ha mantenuto nella struttura esterna il grande cornicione in cemento armato, la cortina in mattoni e le finestre a nastro tipiche dell’architettura di quegli anni e, internamente, elementi come la scala elicoidale in legno di noce nazionale, che collega diversi livelli, il parquet e alcuni elementi di arredo, come le librerie in noce e il camino dalla cornice in travertino. Ha ottimizzato lo spazio rendendolo fruibile, luminoso e pratico. La nuova pianta si articola presentando elementi in apparente contrasto, come la scala in acciaio satinato che si confronta con quella in legno. La struttura modernizzata presenta arredi non fissi; un grande pannello che funge da quinta divide la zona pranzo, con il tavolo Nomos, della Tecno, dalla zona giorno, dove compaiono elementi più classici, come le sedie firmate da Mies Van Der Rohe affiancate alla lampada Flos, disegnata da Casatiglioni e da importanti quadri e litografie di Pistoletto, Adami, Turcato, Cesetti, che colorano le pareti bianche, interrotte dalle vetrate che incorniciano il prato e la piscina perimetrata da un pavimento in travertino e porfido. Così, accanto a elementi e materiali cari alla tradizione del luogo, ne compaiono altri dalle tecnologie innovative: mobili in alluminio e acciao, con piani in cristallo e stuoie in cocco dalle bordature in pelle, che sostituiscono i tappeti.